La passione ha tante sfaccettature, ma pensando ai bambini e al loro primo percorso di vita ci riferiamo ad essa pensandola come una forte inclinazione verso una disciplina.
Molti personaggi importanti raccontano di aver iniziato da bambini ad applicarsi nella passione che li ha portati al successo.
I genitori, senza pretendere di farne dei geni, è giusto che aiutino i bambini a coltivare queste passioni che davvero possono essere un grande regalo per il loro futuro. Avere una passione per molti è anche una valvola di sfogo in cui trovare soddisfazione dallo stress quotidiano. Alcuni bambini apprendono l’amore per un’arte o una attività sulla scia degli interessi dei genitori. Ma ognuno ha diritto di scegliere la propria strada; quindi, il buon senso del genitore, suggerisce di dare spazio alla libera iniziativa dei bambini, creandogli anche occasioni in cui possano avvicinarsi ed essere coinvolti in attività che non vengono svolte in famiglia.
Sono cresciuta con due grandi passioni. La musica e la matematica. La musica la amavo e la apprezzavo nella sua totalità; della matematica mi appassionavano le espressioni, i calcoli, i problemi, le equivalenze… un po’ meno la parte di geometria che, con il carattere mite e un po’ introverso che mi distingueva, mi pareva troppo rigida e spigolosa. Della musica ne ho fatto la ragione della mia vita (lavorativa). La musica, in alcuni aspetti teorici è matematica, quindi, anche la matematica, per mia fortuna, mi ha seguita nel mio percorso sia di studi che di lavoro.
Ho imparato ad amare anche la geometria quando mi sono affacciata al mondo Montessori… i triangoli costruttori, i cassetti degli incastri, il decanomio, i solidi geometrici… tutto veramente molto, molto affascinante, tant’è che lo scorso anno ho perfino seguito un corso Montessori sulla matematica e geometria tenuto da una grande ed esperta formatrice: la nostra direttrice Nadia!
Nella nostra scuola i bambini lavorano tanto. Se hanno dei momenti liberi, perché hanno terminato il lavoro programmato sull’agenda, non stanno con le mani in mano ma si organizzano e, solitamente a piccoli gruppi, si dedicano a lavori manuali, attività che richiedono approfondimenti o allo studio orale per un progetto a lungo termine. A volte invece, ed è importantissimo anche questo aspetto, chiacchierano con noi adulti: raccontano della loro famiglia, delle loro attività fuori dalla scuola, dello sport che praticano, degli animali che hanno o che vorrebbero avere… spesso parlano anche della “loro/nostra scuola” e così scopriamo quali sono i loro pensieri e le loro passioni. Perché, giustamente, ognuno di loro ama una materia piuttosto che un’altra… “io farei sempre la catena del mille”, “a me invece piace scrivere pensieri per poi indicare con le forme geometriche le varie parole”, “io canterei tutto il giorno”, “a me piace conoscere i pianeti e mi diverto a studiarne le caratteristiche”, “ e la tavola di Seguin? Troppo bella!”, “creare vestiti con la macchina da cucire, è divertentissimo”, “i pennelli, le tempere!!” … e così via.
Ma c’è un’attività che appassiona tutti; dai piccoli della Casa dei Bambini ai ragazzi delle medie. Ascoltare delle storie! Storie che possono essere fiabe, favole, poesie, racconti sui miti, biografie di grandi personaggi, racconti fantastici. Sono momenti in cui si rilassano e, ascoltando rilassati, il loro bagaglio culturale si arricchisce e impreziosisce.
Scrivo questo perché spesso mi capita di entrare nelle classi per prendere il “mio” gruppetto di alunni, e li vedo lì, con il naso all’insù, la bocca ”chiusa ma spalancata dallo stupore” e gli occhi da innamorati che ascoltano incantati quanto sta raccontando la maestra.
Durante l’anno scolastico, capita anche durante la lezione di musica che si debba narrare. In questa settimana appena passata, ho raccontato a tutte le classi, elementari e medie, la vita di un grande musicista in previsione di un’uscita teatrale che faremo nel mese di febbraio.
La lezione di musica, in tutte le attività proposte e strutturata con il metodo Montessori, diverte molto i bambini, ma, anche se hanno la passione per i racconti, non avrei mai creduto che ascoltare per un’ora intera la storia di un musicista, li avrebbe a tal punto coinvolti che, persino i bambini più vivaci che faticano a stare fermi e concentrati, non hanno perso nemmeno una parola di quanto detto. E che dire dei ragazzi delle medie?!… È l’età del “bastian contrario”, quindi non va mai bene niente, ma, l’attenzione che hanno mostrato in quest’occasione è stata davvero stupefacente!! Bravi bambini, bravi ragazzi…
Io, alla fine di ogni giornata, dopo 6 ore di racconto, era esausta e stanca, ma, vederli (spessissimo durante il racconto c’erano mani alzate per fare domande) così pieni di entusiasmo e, a mano a mano che raccontavo sempre più appassionati, è stato davvero gratificante. Un bimbo, salutandomi finita la lezione, mi ha detto:” stasera racconto la storia alla mia mamma…spero di ricordarmi tutto quello che hai detto!!”
Quindi, cari bambini e cari ragazzi, non perdete questo entusiasmo (e non lo perderanno perché, come scritto prima, ascoltare le storie è una passione) dato che la prossima settimana ci sarà il racconto della storia dell’opera che vedremo a teatro, scritta dal grande musicista del quale ora i bambini conoscono alcuni aspetti, quelli più importanti, della sua vita… e quello che più di bello potete fare, è continuare a coltivare le vostre passioni!!
“Le passioni sono grandi emozioni che scuotono la vita, la catturano e la spingono verso mete meravigliose”
– E. Breda